Ciao Massimo

Caro Massimo,

come faccio sempre oramai da anni, quando viviamo insieme i momenti più importanti della nostra vita, ti scrivo.
Il più delle volte caro Max, i miei consigli ti giungevano per i tuoi “Pensieri d’amore”. Oppure per le nostre discussioni famigliari, famiglie importanti le nostre, ma, “Volte ” un pochino pesanti. Oppure per le tue partite a calcetto che finivano in incontri di pugilato…

Ultimamente il più delle volte si parlava della salute del tuo papà. E tu ogni qualvolta che passava il momentaccio, o il fattaccio, tornavi con gli occhi da labrador, quegli occhi… quell’immenso dolce sguardo che ha Helge.

Non so se lui ha preso da te, o tu da lui; ma quello sguardo è stato per me così capito ed amato perché mi riconoscevo nelle tue marachelle, e che mi ha portato a comprendere i tuoi difetti, ed ad amarli.
In questi anni abbiamo condiviso battaglie, ideologie, sport, beneficenza, e la generosità verso il prossimo.
Proprio la generosità verso il prossimo è la tua più grande dote, la generosità del tuo cuore verso tutti, tutti coloro che avevano bisogno.

“Caro Amico” io sono sicuro che li in ” Paradiso ” nella squadra di calcio, tu indosserai la maglia con il ” Numero 10 “, e dal campo organizzerai il gioco di quei “Sandroni” degli angeli. La mia speranza, oggi, è che tu sia felice e sereno, come lo sei stato quando hai tenuto in braccio la mia piccola Anna, “Appena nata”, o i tuoi bellissimi nipotini; e che da lassù tu possa sempre rimanermi vicino.