Ci sono maestri e maestri

Molto spesso mi vengono chieste dai genitori, giovani atleti o semplicemente gente comune, informazioni su come si diventa Maestri di Judo. Tecnicamente Maestri lo si diventa dopo anni di studi, anni d’insegnamenti e di corsi.

Pochi sono i Maestri

Proverò a rispondere dandovi la mia idea di chi è e cosa fa il “Maestro”.

Con lo sviluppo delle arti marziali nascono gli autodenominati “Maestri fondatori”… ma ci sono Maestri con la “M” maiuscola e maestri con la “m” minuscola, con le diverse accezioni del termine stesso.

  • Il “Maestro” è colui che incontra in ogni difficoltà della vita, un grande stimolo per vivere;
  • Il “Maestro” è colui che esplora e comprende i suoi allievi nei minimi particolari;
  • Il “Maestro” è colui che si è formato, traendo beneficio dalle sue esperienze;
  • Il “Maestro” di Judo deve scoprire le qualità di ogni allievo, le sue motivazioni, i suoi difetti e pregi per sviluppare o potenziare, nella giusta misura, le necessità e gli obiettivi che ci si prefigge in accordo con le circostanze;
  • Il “Maestro” deve lavorare al giusto sviluppo fisico, mentale, dei valori morali e spirituali, dei suoi allievi in forma armonica ed integrale, ed è capace di sviluppare lo spirito creativo in loro e in quelli che verranno;
  • Il “Maestro” deve far raggiungere l’uguaglianza agli allievi più deboli nei confronti dei più forti e più tecnici, per ottenere l’armonia ed il giusto processo pedagogico nella formazione completa di ognuno all’interno del gruppo che dirige, contribuendo a garantire l’autostima del meno avvantaggiato;
  • Il “Maestro” è un comunicatore: attraverso il suo esempio, la sua condotta individuale e sociale, sopra e fuori dal tatami, ( materassine dove si pratica judo ) stabilisce un ponte che restringe il vincolo personale con i suoi allievi e stimola lo scaturire di nuovi vincoli di amicizia con tutto ciò che lo circonda;
  • Il “Maestro” è un creativo.

Per questi motivi spesso ho piacere che i nostri ragazzi si confrontino con altre palestre, negli stage e durante le gare, perché nasca proprio da loro la consapevolezza di avere un maestro con la M Maiuscola o con la m minuscola.

Storia di una simpatica amicizia

L’appuntamento è per domenica mattina alle 7.30 d’avanti alla palestra per recarci a Mestre, per i Campionati Italiani Assoluti . Quest’anno dopo tutti i tornei internazionali dovrei essere abituato ma ……..so che mai sarà così.

Alle 7.00 sono già pronto per partire, Alessandra mia moglie mi sorride comprensiva questa volta ha deciso di accompagnarmi. Il viaggio è piacevole con Alessandra che ogni tanto guarda il mio contachilometri, aggiungendo che non c’è fretta e che la gara comincerà alle 9.30.

Il palasport di Mestre è confortevole, le atlete si stanno scaldando, scendiamo vicino alle ragazze e con un cenno le saluto. Incrocio lo sguardo di Francesca e ci basta l’occhiolino per salutarci, così è per la Paola. Barbara invece è silenziosa d’avanti a me seduta, concentrata, Arianna si scalda in un angolo.

Accanto a noi i genitori di Barbara e alcuni amici. Beh guardandole bene oltre ad essere molto carine sono proprio FORTI, penso con orgoglio e se… Ma!! Ogni gara fa storia a sé, ci sarà da soffrire soprattutto quando si parte da favoriti.

Guardo il tabellone di gara di Paola e Francesca che lottano nella stessa categoria di peso. Al secondo incontro la “Franci” ha la Campionessa uscente, colei che gli ha tolto il titolo l’anno scorso, Gran Brutto Cliente, mi legge nel pensiero mia moglie.

Ha inizio la gara e Francesca come Paolina vincono facilmente il primo turno.

Ora per Francesca viene il bello, ecco la sua seconda avversaria, STAI TRANQUILLA GRIDO, FAI LA TUA PRESA, questa è forte e si muove bene ma… Francesca con un guizzo veloce l’afferra e la rovescia

“IPPON” Vittoria, Alessandra salta in piedi e applaude. Francesca urla fuori la sua tensione.

Ancora non si è vinto niente per arrivare alla finale devi batterle tutte. All’uscita Paola le fa i complimenti mentre si sta preparando. Che bel sogno sarebbe avere Paolina e Francesca in FINALE. “Sarebbe un bel andare”.

Mentre Paola si sbarazza in pochi secondi della sua avversaria è il momento su un’altra materassina della categoria di Barbara. Dopo pochi secondi di gara Barbarella si ferma, vediamo che zoppica, la sua mamma è silenziosa e preoccupata continua a lottare ma… si vede che soffre e si ferma per infortunio al ginocchio. Tutti i ragazzi le sono vicini, le controllano il ginocchio, mentre Papà e Mamma silenziosi l’aspettano .

L’infortunio ha gelato l’atmosfera, al dolore si aggiunge la rabbia dell’atleta che per un anno si è allenato tutti i giorni ma che non ha potuto dimostrare le sue enormi qualità. E’ la dura legge dello sport.

Anche Arianna non ha fortuna prende nei primi secondi uno svantaggio e… deve recuperare, con fatica. Nonostante che stia tirando bene, dominando l’avversaria, quel secondo di distrazione gli sarà fatale per il proseguimento della gara.

Guardo Alessandra è bianca, mi dice che sta poco bene, la tensione ha preso anche lei.

Quarti di finale dei 57Kg Francesca e Paolina possono farcela, vanno avanti sbarazzandosi delle pur brave avversarie.

Ma eccolo l’imprevisto Francesca prende una forte tallonata in un occhio, “NOOO, NO, GRIDO”,viene fermato il combattimento e a Francesca viene bendato l’occhio. Oggi non ne va bene una, non vi è stato nessun infortunio: solo alle nostre ragazze? Lei vuol continuare, si alza e come un animale ferito vince ancora per IPPON.

Scendendo dal tatami o materassina Francesca ha vicino Paolina che abbandona per un secondo la sua gara e le sta vicino. Ora sta alla Paola, che sento nervosa, tesa, ma che ancora una volta vince con grande abilità.

Le due atlete e amiche si ritrovano facilmente in finale vincendo sempre con grande autorità le semifinali. Che gioia, la mia tensione comincia a lasciare spazio alla felicità.

Francesca con l’occhio bendato sale sul tatami e non fa la finale, la Paolina la tiene per mano, PRIMA E SECONDA, per me, è meglio così.

E’ il momento del podio ora tutti i ragazzi parlano, Barbara è più serena, Arianna è già pronta per le prossime fatiche così le abbraccio per le enormi soddisfazioni che anche oggi ci hanno regalato e volgendo lo sguardo al podio vedo che Paolina prende vicino a sé, sul gradino più in alto Francesca.

Amica ed avversaria, la stringe a sé, nei loro occhi c’è tanta, tanta gioia, in quell’abbraccio FORTE E SENTITO.

Una buona domenica

Dopo 3 giorni di lavoro tutto era pronto: Domenica si svolgeva il Campionato Provinciale del Centro Sportivo Italiano le coppe, le medaglie, le materassine, i tabelloni, tutto mi sembrava a posto, dopo aver mangiato una pizza con Daniele e Guido verso le 23.30 guardandoci belli stanchi ci siamo dati appuntamento la mattina seguente.

Nel tornare a casa nel silenzio della notte fredda ho pensato a Martina mia figlia più grande, che dopo 6 lezioni partecipava alla sua prima GARETTA, che “emozione”non era stata molto d’accordo ma il suo Maestro senza tentennamenti l’aveva iscritta.

Anche la sua mamma i giorni precedenti la gara mi guardava con quello sguardo misto di ansia e curiosità.Io avevo fatto finta di niente e parlandole l’avevo rassicurata; ero sicura che Martina avrebbe fatto bella figura, avrebbe detto la sua, comunque fosse andata non mi importava che vincesse ,ma che riuscisse a vincere quella piccola paura che è dentro di Noi quando andiamo ad un incontro importante della nostra Vita.

Passando di notte per Bologna noto un negozio illuminato. Ancora aperto a quest’ora? Entro e pensando alle mie bimbe, acquisto due fochine di peluche. “Chissà che con il regalino Martina sia più tranquilla domani?”

Finalmente il giorno è arrivato, i bimbi si siedono a fianco del Maestro e si preparano, chi ridendo, chi giocando, tutti con un bel chimono bianco, io purtroppo non posso aiutarla questa volta dovrà essere lei a dire la sua, e non posso neanche starle a fianco, ma la guardo negli occhi, la tranquillizzo, la vedo bene e sono fiducioso.

Il primo bimbo con cui dovrà lottare è bellissimo ride sereno e prima ancora che si difenda Martina gli è sopra. “E’ cominciata bene” penso, mentre mi guardo intorno. Il secondo avversario è più tenace. Martina, si vede che lo sovrasta, vince anche il secondo incontro.

Opplà ora si lotta per la finale e la c’è una cintura verde, non sarà facile per te coccona.

I due piccoli bravi atleti s’impegnano, il papà di quel bimbo lo incita, guardo Martina che sta cercando di mettercela tutta; una lacrima le scende giù da quegli occhioni verdi, mentre sta per perdere .

“Brava”, gli gridano i suoi compagni, sei arrivata seconda, io sono finalmente tranquillo e passando di li non per caso le accarezzo i suoi tanti capelli. E’ andata, la guardo negli occhi e rivedo la grinta della sua mamma. Mentre mi dice che voleva vincere le asciugo il lacrimone e subito gli torna il sorriso.

Tenendo in braccio la sua fochina guardandomi mi dice “che bella domenica papà”.