Storia di un papà …. Maestro di judo…

Oramai dovrei essere avvezzo alle gare, sono freddo nel momento dell’incontro e sento di aver l’incontro tatticamente in mano, dopo aver visto 4 olimpiadi, 10 mondiali e 3 europei……ma questi due giorni per me sono stati particolarmente faticosi. Avevo mia figlia più piccolina “Anna”, che rientrava in gara dopo aver subito lo scorso anno due infortuni. Le mie figlie sentono molto la tensione della gara sicuramente perché vivono con un papà “scomodo”. Da anni le seguo entrambe per il mondo soffrendo e gioendo solo come un papà può fare. Esternamente senza mai intervenire lasciandole con il loro allenatore. Solo quando mi chiedono dei consigli intervengo.

Anna sabato notte non è stata bene e durante la notte ce la siamo vista arrivare in camera. Domenica quindi ero preoccupato per la sua salute. Per di più combatteva per la prima volta nella categoria superiore ed era anche la più giovane.

Anna tutto cuore, quel cuore che non le manca mai quando combatte!

La mia piccola Anna sul tatami con le sue avversarie, quel cuoricino che lotta fino alla fine con tanta grinta e tenacia. Con la voglia di mostrare “tanto” a se stessa e al suo papà. Avevo provato a parlarle prima della gara, avevo provato a tranquillizzarla, perché fosse serena, perché fosse tranquilla.

Anna domenica ha battuto tutte le sue tre avversarie per IPPON e a fine gara è andata ad abbracciare sorridente il suo allenatore…..e i suoi compagni.

Che bella domenica…….mentre da lontano la vedo felice in mezzo hai suoi compagni di squadra abbracciati, sollevare la coppa della squadra.
Ma che fatica tenere dentro queste emozioni.