Mondiali di judo

Meno di ventiquattr’ore e con la pubblicazione dei sorteggi, il mondiale 2014 sarà realtà. Saranno la bellezza di 712 atleti a inseguire il sogno del titolo iridato, 118 le nazioni in gara per una manifestazione che a Chelyabinsk è qualcosa di più di un mondiale: un evento planetario che la Russia ha voluto organizzare in grande stile e che collocandosi a metà strada nel percorso verso Rio 2016, ha un sapore più olimpico che mai.
Se la Russia padrona di casa dovrà ben figurare a tutti i costi con i suoi 18 fuoriclasse – tra cui però non saranno presenti i due campioni olimpici Arsen Galstyan e Mansur Isaev – Francia e Brasile tenteranno di scalare la vetta del medagliere mondiale dove regna sovrano il Giappone: dal 2003 ad oggi la nazionale nipponica ha infatti dominato incontrastata il medagliere per nazioni dei mondiali e dei Giochi Olimpici, con l’unica eccezione di Londra 2012, quando la Russia di Ezio Gamba fece tremare e crollare il Sol Levante. In un’ottica di crescita, le nazioni che hanno mostrato una maggiore continuità nei due eventi più importanti del panorama mondiale sono state proprio Francia, Brasile e Korea del Sud, con la nazionale francese stabilmente al secondo posto del medagliere per nazioni dai Mondiali di Tokyo 2010.
Gli azzurri sono lontani dal podio mondiale dal 2009, quando a Rotterdam fu un giovanissimo Elio Verde a conquistare la medaglia di bronzo nei 60 kg. Negli anni successivi fu sempre Elio il migliore in gara con un quinto posto a Tokyo 2010: da allora nessuno più è riuscito a scalare la vetta iridata.
L’Italia che nel 2014 fino ad ora ha collezionato 35 medaglie tra Continental Open, Grand Prix e Grand Slam (8 ori, 12 argenti, 15 bronzi), si presenta al mondiale al decimo per numero di medaglie conquistate, ben più avanti di quanto non fosse un anno fa: nel 2013 l’Italia si è piazzata infatti al 21 posto al mondo con 29 medaglie (6 ori, 9 argenti, 14 bronzi). Il biglietto da visita per Chelyabinsk è dunque di certo migliore di quanto non fosse quello di Rio 2013 a riprova di un percorso di crescita che si sta dimostrando efficace.
Come sottolineato dal DT Toniolo il mondiale alle porte non va considerato al pari di un esame, bensì come una tappa all’interno di un percorso di crescita – tutt’altro che semplice – che gli azzurri di oggi stanno affrontando con determinazione: si tratta di recuperare un gap importante nei confronti di altre nazioni che nel corso dei quadrienni passati hanno cresciuto un vivaio che oggi si sta mostrando più che competitivo; ciò detto, se l’ambizione azzurra non è certo quella di irrompere nel medagliere per nazioni dando lezioni alle top four citate in precedenza, i nostri azzurri, gli atleti migliori che l’Italia oggi ha disposizione, hanno tutte le carte in regola per disputare un ottimo mondiale.
Saranno dunque i d di cui di seguito riportiamo una scheda telegrafica.
Elio Verde, ormai veterano, al 39° posto della World Ranking List dei 66 kg, nel 2014 ha conquistato un oro ed un quinto posto in Continental OPpen, a cui ha fatto eco la settima piazza al Grand Slam di Baku.
Enrico Parlati, 73 kg, 60° posto della WRL, quest’anno ha all’attivo una settima piazza agli europei di Budapest, un quinto posto in Continental Open e un settimo in Grand Prix
Antonio Ciano, 81 kg, 48° nella WRL, il più esperto del team azzurro, settimo agli europei di Budapest 2014, un oro e un quinto posto in Continental Open e una settima piazza in Grand Slam, confermano la buona ripresa del caparbio napoletano.
Massimiliano Carollo, 81 kg, n.° 65 della WRL, nel 2014 si fregia di un argento e un quinto posto in Continental Open.
Walter Facente, 90 kg, 16° nella WRL, tra gli uomini del team azzurro è il meglio titolato nel 2014: all’attivo un bronzo in Continental Open, un argento in Grand Prix e due quinti posti in Grand Slam.
Alessio Mascetti, +100 kg, 83 nella WRL: da tempo il romano è in stand-by per il recupero di un serio infortunio. Il mondiale arriva dopo un oro in Coppa Europa Senior, in cui ha dimostrato di essere “quasi al top” e di certo al livello di un mondiale che guarda ben più in là di Chelyabinsk…
Valentina Moscatt, 48 kg, unica azzurra tra le teste di serie all’ottavo posto della WRL. La determinata torinese, nel 2014 ha collezionato la quinta piazza continentale, un bronzo e un settimo posto in Continental Open, un argento e un quinto posto in Grand Prix e un bronzo e un quinto posto in Grand Slam.
Odette Giuffrida, 52 kg, 17° posto nella WRL: la più giovane rappresentante italiana in gara al mondiale russo, quest’anno ha all’attivo un oro, un argento e un bronzo in Continental Open, due argenti in Grand Prix e un settimo posto in Grand Slam. E’ una minacciosa mina vagante tra grandi della sua categoria.
Edwige Gwend, 63 kg, la testimonial dell’Happy Meal Sport Team è molto prossima alle teste di serie occupando il 10° posto della WRL, nel 2014 si è piazzata ai piedi del podio all’Europeo di Budapest ed ha collezionato un argento e un bronzo in Continetal Open, un oro in Gran Prix e un terzo e un quinto posto in Grand Slam che fanno di lei la meglio titolata di tutto il team azzurro di Chelyabinsk.
Jennifer Pitzanti, trentaquattresima della WRL, un quinto e due settimi posti in Continental Open, si è guadagnata la prima piazza del podio di Sindelfingen, dove ha dimostrato caparbietà da vendere.
Giulia Cantoni, al 41° posto della WRL, argento, bronzo e quinta piazza in Continental Open, si è piazzata nei primi sette anche in Grand Slam.
Assunta Galeone, 78 kg, 12^ piazza in WRL grazie al Continental Open e al Grand-Prix che l’hanno vista protagonista della medaglia d’oro, ma anche dell’argento e della settima piazza in Grand Slam.

Da Chelyabinsk