Il vento e una foglia
Di Francesco Savoia
Quando iniziai la pratica del Judo, ero come una foglia staccata dal ramo, smarrita, senza meta e con mille domande nella testa in attesa che qualcuno di più saggio la guidasse.
Quando conobbi il mio primo Maestro, egli divenne il mio Vento per diverso tempo, guidando la fragile foglia in percorsi sereni, insegnandole a non avere paura, che non poteva più stare attaccata a un solido ramo, ma doveva iniziare a percorrere con le proprie forze la sua strada, e se cadeva nove volte, doveva rialzarsi dieci e non arrendersi mai!
Ma poi quel Vento un giorno smise di soffiare, e la foglia che cominciava ad avere sicurezza in se stessa, cadde di nuovo per terra, e rimase lì per diverso tempo, dimenticando quanto fosse dolce il sapore della sicurezza e della gioia.
La piccola foglia che si era tanto affezionata a quel sereno e piacevole Vento, perse la voglia di proseguire su quella retta via, e ne intraprese una che portava nel baratro del buio, dell’insicurezza e della disperazione.
Poi un bel giorno, la foglia si rialzò in piedi, perché aveva trovato due energici e vigorosi, Venti che soffiavano per altre foglie e anche se non erano uguali all’insostituibile Vento che le aveva insegnato i primi passi, decise che non doveva più starsene lì in terra a piangersi addosso, ma che doveva riprendere la propria strada, quella iniziata con il primo Vento e continuare ad andare avanti e crescere.
Ora la foglia è serena, perché è già grande, ma ha ancora molta strada da percorrere,
è guidata da questi due straordinari Venti che giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, gara dopo gara, gli insegnarono e le infondono quei valori e quella sicurezza di cui ha tanto bisogno e non gli ringrazierà mai abbastanza per tutto quello che fanno.
Rispetto, unione, solidarietà, amicizia, lealtà, gioia, dolore, sorrisi e lacrime, tutto ho trovato, in quel grande cielo e realtà che si chiama San Mamolo.
Per tutto quello che hai fatto per me Enzo e continui a fare da lassù.
Per tutto quello che fate per me Paolo e Stefano su questa terra.
Non vi ringrazierò mai abbastanza.
Un abbraccio Francesco.
JI-TA-KYO-EI = noi e gli altri insieme per progredire