Judo…

Di Francesco Savoia

“Sin da quando eravamo in età infantile, abbiamo sempre osservato con occhi ricolmi di rispetto e ammirazione tutti quegli artisti e praticanti marziali che ostentavano la loro destrezza e bravura, rendendoci succubi di quei meravigliosi e avvincenti combattimenti.
Quando incontravamo o sentivamo parlare di un esperto di arti marziali cintura nera, lo immaginavamo come qualcuno di inattaccabile e invulnerabile a qualsiasi cosa, quasi fosse un supereroe, e questa convinzione che aleggiava potente e radicata nelle nostre menti, a volte ci spronava e ci motivava ad avvicinarci a una pratica marziale, in modo da emulare quello stereotipo di eroe.

Il Judo è un mezzo per capire quanto sia profondo e difficile il vasto mondo delle arti marziali, senza cadere nell’arroganza dell’esibizionismo ma coltivando uno spirito nobile e duraturo.”

Il Judo non è solamente un mero “sport da combattimento” ma un vero e proprio percorso interiore, che ogni praticante decide di seguire a modo suo.
È una filosofia di vita, un modo di essere per se stessi e per gli altri, è una pratica morale che aiuta a vedere al di là di quello che vedono gli occhi, a valutare se stessi e chi ti sta intorno con sincerità, rispetto, umiltà e obiettività, non con spirito di arroganza e superbia.

Mi sono avvicinato al Judo perché in esso ho visto qualcosa di innovativo, di “pulito”, di corretto, ho potuto toccare il vero significato del valore e del rispetto, dell’onestà e dell’amicizia, qualcosa di completamente diverso da quello che la nostra società odierna, sempre più malata e corrotta ci offre. E sono fermamente convinto che in questa pratica si celi la chiave per la formazione di persone che avranno veramente colto l’intrinseco significato della vita, della prosperità, dell’unione e della ricchezza interiore.

Nel Judo non si finisce mai di imparare, non esiste un traguardo vero e proprio da raggiungere ma solo un percorso da seguire, una “Via” morale che non avrà mai una conclusione vera e propria.

Il Judo è un metodo educativo, non solo una pratica marziale. Innanzitutto perché Metodo-Judo e non semplicemente Judo o arte marziale per quello che sembra essere?

Ho voluto usare la parola Metodo, per indicare che questo “pratica marziale”, non è soltanto uno sport fine se stesso, ma è qualcosa di molto più profondo, è un vero e proprio “Metodo-Educativo” verso se stessi.

Educare il corpo e la mente, questo era il “credo” e la volontà del fondatore, il Prof. Kano Jigoro, un giovane giapponese che dalle ceneri dell’antica arte marziale il Ju Jutsu, creò un metodo nuovo, innovativo: il Metodo- Judo.
Un’arte marziale che aprì le porte ad un nuovo modo di intendere le arti marziali, non più come metodo di supremazia verso il nemico, ma come metodo per migliorare se stessi e la società in cui si viveva.

Il praticante di Judo che beneficiava dei frutti offerti da questa disciplina, era utile per se stesso e per gli altri, e l’avidità, l’arroganza, la cattiveria, l’ignoranza e tutte quelle altre forme negative che fanno parte dell’essere umano, venivano via via cancellate, sostituite da un senso di rispetto reciproco, di amicizia, di unità, di solidarietà e aiuto verso il prossimo.

Lo stesso Kano Jigoro dopo due anni di studi e allenamenti raccontava: “il mio fisico cominciò a trasformarsi… sentivo leggerezza nell’animo e m’accorgevo che il carattere alquanto irascibile che avevo da ragazzo diventava sempre più mite e paziente e che la mia indole acquistava maggiore stabilità.”

Frequento la palestra S.Mamolo di Bologna, la mia città natale in cui vivo, e nei miei compagni vedo un brillante futuro e una solida amicizia che ci lega e ci legherà per sempre, e nei bambini judoka della nostra palestra, nella loro grinta e nel loro “credo Judo”, vedo il futuro che porteranno avanti con e senza di noi.

Il S. Mamolo è una realtà bolognese che si è venuta a creare dal sudore e dell’amore di persone che credono e investono nel Judo, come mezzo di crescita e di sviluppo collettivo. Si potrebbe dire che più di palestra il S.Mamolo sia invece una “Grande Famiglia”, dove il risultato del singolo è il risultato di tutti.

I principi che regolano questa “Famiglia” sono un forte e inscindibile senso di amicizia, di unità e rispetto reciproco al fine di migliorarsi a vicenda, giorno dopo giorno, cercando di sorridere a una delusione, anziché prenderla con tristezza, e rimboccandosi le maniche per cercare di dare il massimo.

Ma tutto questo non si potrebbe concretizzare se non ci fossero delle solide fondamenta che sostengono questa grande realtà, e questo grazie al Maestro Paolo Checchi e al Coach Stefano Rossi, che insieme ad altri esperti si impegnano giorno dopo giorno a dare tutto quello che occorre ai nostri ragazzi e non parlo solo in senso pratico e materiale ma soprattutto morale.

L’impegno, la passione, la costanza e lo sconfinato amore per questa disciplina che il Maestro Paolo Checchi insieme ai suoi istruttori hanno, fanno del S.Mamolo una delle società dilettantistiche di Judo più forti in Italia.