Prima o poi doveva succedere …..la cintura nera di Patrick

Prima o poi doveva succedere!

Ancora non ci credo, sono una cintura nera di judo, quante volte l’avevo pensato e adesso lo sono davvero.
Mi sembra incredibile pensare che avevo cominciato judo solo per un consiglio di un medico perché avevo i piedi piatti, sarebbero bastati pochi anni, e invece dopo 13 anni non riesco a pensare di non fare judo.
E poi come non parlare di Marco, in questi ultimi mesi penso di aver visto lui più di chiunque altro; senza dubbio ci sono stati momenti in cui non ci siamo sopportati, ma abbiamo resistito, così come abbiamo resistito a tutte le volte che ci hanno detto che per noi sarebbe stato più difficile perché troppo diversi fisicamente; hanno anche provato a separarci per fare l’esame, ma, troppo testardi per capire che lo dicevano per noi, abbiamo preferito rischiare e andare insieme fino alla fine.
È incredibile quante persone ci abbiano aiutato per arrivare a questo risultato, a partire da tutti i ragazzi che nell’ultimo hanno sempre dovuto rinunciare all’ultima riga del tatami per due come noi (che non siamo certamente la grande coppia Bugo-Checchi); il maestro Cesare che ha avuto il coraggio di insegnare ben due kata a me e Marco (noi che kata non sappiamo nemmeno come si scrive), ha compiuto un’impresa davvero unica; Gianluca che mi ha formato in tanti anni di duri allenamenti, in particolar modo mi ha insegnato quella “maledetta” tecnica per più di un anno; il Maestro Paolo che mi ha accolto nella sua palestra quando avevo 6 anni e mi ha insegnato tanto, a partire dal rispetto per i compagni e per gli avversari (cosa non da poco), mi ha sopportato e supportato quando ne ho avuto bisogno, ma la cosa più importante che ho imparato da lui in questi anni è che bisogna metterci il cuore sempre e comunque, in tutto quello che si fa; e per ultima, ma assolutamente non meno importante Laura che ci ha sempre seguiti in questo percorso, anche quando si sarebbe potuta riposare, un ringraziamento speciale va a lei per la pazienza che ha avuto con noi (perché sinceramente io marco potremmo risultare un pochino pesanti quando siamo insieme).
Quasi dimenticavo, ma la sensazione di fare il saluto dall’altra parte è qualcosa di incredibile.
Auguro a tutti di poter provare l’esperienza della cintura nera, sia per punti che per esame.

Patrick Covato